Brit Pop

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Radioactive Toy
view post Posted on 28/2/2010, 15:24




BRIT POP SPECIAL 93-97 part.1 e part.2

-Introduzione-
Il Brit-Pop, per certi versi, non è altro che l'ovvio sviluppo che la musica inglese doveva avere dopo dieci anni di una scena musicale indipendente ricchissima; è innegabile l'influenza cruciale che gruppi come The Smiths, The Stone Roses, Happy Mondays, The La's, Teenage Fanclub, Ride ecc. hanno avuto sulla creazione di un sottosuolo di giovani fruitori e musicisti.
Le etichette indipendenti hanno dato il coraggio anche al più sfigato inglesotto beone e sniffatore- di-colla della working-class a provare, quantomeno, ad avere i suoi 15 minuti di gloria.

-Gli Inizi-
La data di nascita del Brit-pop è generalmente indicata con il 1992 data d'uscita del primo singolo dei Suede "The Drowners" pompatissimo dai giornali inglesi che volevano assolutamente trovare l'anti-grunge per alzare ancora una volta il vessillo della musica d'Albione, la band faceva parte della ricchissima scena che orbitava intorno a Camden Town fra cui spiccavano anche Blur, Lush, Ride e Slowdive.

Suede-Suede (1993)

Spinti fortemente dalla stampa, non ci misero molto a raggiungere un grande successo in U.K. , spinti anche dal bellissimo singolo "Animal
Spinti fortemente dalla stampa, non ci misero molto a raggiungere un grande successo in U.K. , spinti anche dal bellissimo singolo "Animal Nitrate". Il suono della band in questo esordio risente fortemente del glam anni '70, in particolare dei T.Rex, il complesso è reso affascinante dalla voce fragile e altissima di Brett Anderson. La loro attitudine androgina, giovanile, con richiami al cultura glam anni '70 fu decisiva almeno quanto il loro sound alla loro esplosione.



Blur-Modern Life Is Rubbish (1993)

I Blur così scanzonati, poco pretenziosi e smaccatamente inglesi (escluso il capolavoro dell'anno successivo "Parklife) li troverete solamente qua. Colmo di ritornelli memorabili e di melodie in bilico fra la psichedelia sessantiana e il miglior power pop anni '80 con pezzi come "For Tomorrow", "Avert", "Chemical World", "Star Shaped" cominciano a battere la strada per essere uno dei gruppi di pop inglese più versatile della storia.




The Auteurs-New Wave (1993)

Per una serie di ragioni The Auters non hanno mai sfruttato pienamente il successo come le altre band, forse perché Luke Haines (leader e compositore principale) è un tipo arrogante e intellettualoide.
Il disco è un guitar-pop pieno di arrangiamenti preziosi e intelligenti, il disco arriverà secondo in classifica al Mercury Prize (primi arriveranno i succitati Suede) e da quel momento la frattura fra la band e le industrie discografiche sarà insanabile.



1994-L'esplosione del Brit e la morte di Madchester

Il '94 segna la riconferma di Suede e Blur, e il debutto capolavoro degli Oasis che spazzò via il record dell'anno prima dei Suede. Nello stesso anno uscì il deludentissimo "Second Coming" attesissimo sequel dell'omonimo album degli Stone Roses che segna il definitivo passaggio dall'era di Madchester a quella del Brit.


Blur-Parklife

Capolavoro assoluto del Brit Pop e in generale della musica inglese. Sedici canzoni originali, sarcastiche, immensamente catchy. I pezzi, dallo scheletro semplice, sono impreziosite arrangiamenti geniali e mai eccessivi, in un tripudio di armonie lineari e accattivanti.
Quest'album è uno di quei rari casi in cui singoli come "Girls & Boys", " To The End", "Parklife" e "End Of A Century" non sono gli highlights ma semplicemente un vago assaggio delle bellezze che ci sono all'interno.




Oasis-Definitely Maybe

Anticipato dai singoli "Columbia", "Supersonic", "Shakermaker" e "Live Forever", il debutto degli Oasis sbancò i botteghini e ricevette delle critiche eccellenti. Rispetto alle altre band che fino a quel momento popolavano il movimento britannico, i cinque di Manchester hanno un approccio decisamente più diretto, cosa che li rende, accattivanti e popolari. Questo esordio ricorda ai detrattori che dietro a un atteggiamento da sbruffoni, ci sta un compositore di nome Noel Gallagher che solo con questo album (non dimentichiamoci cosa verrà l'anno dopo) ha messo in circolo più classici di artisti che al tempo avevano all'attivo il quadruplo dei dischi.



Suede-Dog Man Star

I Suede sono stati sfortunati, l'abbandono del chitarrista Bernard e il successo stellare di Blur e Oasis offuscò ai tempi questa uscita e la fece oggetto di critiche francamente ingiuste (non a caso al momento è considerato da molti il loro capolavoro). Questo secondo album si distacca dal clima sguaiato e giovanilense dell'esordio e si fa carico di un tono più decadente e drammatico, un disco difficile, coraggioso, sicuramente un capitolo rilevante degli anni '90.




Pulp-His n Hers

Grazie al successo di "Babies", "Razzmatazz" ma soprattutto di "Do you Remember The First Time" e "Liplgloss" apparirono per la prima volta alle luce della ribalta, dopo anni di gavetta, i Pulp, capitanati dal carismatico Jarvis Cocker che qua inizia a mostrare la sua capacità di scrivere testi ironici, intelligenti, dolorosi; qui i Pulp si presentano con un pop di classe, intelligente, drammatico, caratteristiche che li renderanno degli idoli in Gran Bretagna ma piuttosto incompresi all'estero.




Manic Street Preachers-The Holy Bilbe

Ai Manics del Brit-Pop non gliene fregava una mazza, e se, nonostante le differenze, i gruppi succitati avevano miti comuni, i gallesi MSP andavano per fatti loro e lo dimostra il suono di questo capolavoro assoluto.In un periodo in cui tutti cercavano arrangiamenti curiosi(eccetto gli Oasis) loro arrivavano al terzo album scarnificati, con un suono cupo, violento e opprimente, i testi scritti dall'instabile Edwards, che scomparirà/si suiciderà l'anno dopo, sono intensi e violenti, probabilmente questo è il disco brit-pop (sempre che sia giusto chiamarlo così) più duro mai uscito.

-L'apice-
Se il 1994 aveva gettato le basi per il successo il biennio successivo fu incredibile per ogni band nata ad Albione. Gruppi senza neanche un disco all'attivo sbancavano il botteghino con un solo singolo che gli apriva porte a contratti faraonici e a tour mondiali, in seguito alla morte di Cobain l'Inghilterra aveva ufficialmente ripreso lo scettro di guida musicale.
Questi furono anche gli anni dell'esasperato confronto Blur-Oasis che raggiunse dei picchi esasperati ed eccessivi.



Elastica-Elastica (1995)

Se ce l'avevano fatta le Hole di Courtney Love a sfruttare l'onda "alternative-grunge" perché gli Elastica, band di Justin Frischmann, compagna del tempo di Damon Albarn, non avrebbero dovuto avere giovamenti dall'esplosione brit?
Infatti anche gli Elastica ce la fecero, furono in particolare i singoli "Line Up" e "Connection" a fargli avere i loro 15 minuti, prima di scomparire fra gli scaffali. Questo omonimo esordio non manca di momenti rilevanti ma rispetto alle uscite dell'epoca è decisamente meno interessante e compiuto.



Supergrass-I Should Coco (1995)
Il primo capolavoro targato 1995 fu l'esordio dei Supergrass, band di Oxford che in circa 40 minuti riuscì a riassumere le radici della musica inglese e a sbatterle in faccia all'ascoltatore imbastardite, con ritmiche fantasiose e cori irresistibili. Si passa da pezzi più marcatamente punk e garage, a marce e divagazioni pop. Canzoni fresche come "I'd Like To Know", "Alright", "Strange Ones", "Sofa (of my Lethargy)" sono l'esempio della bellezza senza tempo di questo LP che, purtroppo, dovette cedere il passo, quantomeno a livello di vendite, agli Oasis e ai Blur.




The Veve-A Northen Soul (1995)
Non ancora parte del panorama di cui saranno fra gli ultimi a mantenere alta la bandiera, i Verve con il loro secondo album si allontano dallo shoegaze degli esordi per dirigersi leggermente verso quello brit-pop psichedelico che li renderà famosi nel successivo "Urban Hymns". I singoli "This Is Music" e "On Your Own" fanno prefigurare le grandi ballate di impronta soul che saranno fra le colonne portanti del disco successivo e che furono suggello della stima reciproca tra Ashcroft e Noel Gallagher.




Blur-The Great Escape (1995)
Bissare un capolavoro che ha venduto una quantità di copie impensabili è sempre un'impresa complicata. La proposta è fedele al precedente "Parklife" ma sembra decisamente meno brillante, sembra che la virata più evidente sia una scelta volta a un forte eclettismo negli arrangiamenti a costo della cura dello scheletro dei pezzi. Non mancano indiscussi capolavori come la opener, "Country House", "Charmless Man" e "The Universal" che trainano il disco su altissimi livelli.




Oasis-(What's The Story) Morning Glory (1995)
Il secondo album del gruppo guidato dai Gallagher è il turnaround dell'intero brit-pop.
Successo commerciale senza pari (al momento è al di sopra delle 20 milioni di copie), rispetto al precedente ha una produzione decisamente più adeguata agli standard di vendite e dei singoli che rimarranno nella storia della musica pop: "Wonderwall" e "Don't Look Back In Anger" e del brit pop "Champagne Supernova", "Some Might Say".
Andando all'aspetto musicale, in questo disco si sente per la prima volta in modo marcato l'influenza dei Fab Four che si riversa inevitabilmente sugli arrangiamenti e prendendo le distanze dalla semplicità dell'esordio.



Pulp-Different Class (1995)
Se a livello mondiale sono gli Oasis a rappresentare il brit-pop, la realtà è che il gruppo più smaccatamente britannico dell'intero movimento furono i Pulp di Jarvis Cocker. Different Class è un capolavoro, la maturazione dal precedente "His N Hers" è senza precedenti, sono marcatissime la teatralità ironica, il romanticismo bislacco. La presenza di inni "Mis-Shapes", "Common People" e "Disco 2000" portò la band a essere l'attrazione del memorabile concerto a Glasbury del 1995.



Ash-1977 (1996)
Infilati anche loro a forza nel calderone targato UK, i nord-irlandesi Ash salirono agli onori delle cronche con il loro esordio ufficiale che mescola con approccio adolescenziale brit, power pop e punk. La formula è semplicissima e a lunghi tratti vincente in particolare nella energetica opener "Lose Control", la emozionale "Goldfinger" e l'appiccicoso singolo "Girls From Mars" e la spassosa e potente "Kung Fu".





Manic Street Preachers-Everything Must Go (1996)
La scomparsa di Richey James costrinse i Manics a un cambio di sound non indifferente, fortunatamente per loro questo coincise con il loro successo commerciale e, con un lavoro di altissimo livello (per molti il più riuscito della band). Una forte orchestrazione ruba lo spazio ai riff abrasivi dell'esordio, ariose melodie sostituiscono le ossessive urla che governavano "The Holy Bible", le liriche sono ancora estremamente ispirate (molte in cui ancora è presente la mano del compianto Richey). Da segnalare "A Design For Life" che diventò il simbolo della working-class.



Suede-Coming Up (1996)
Il terzo album dei padrini del movimento del brit-pop non assomiglia per nulla ai due precedenti. Coming Up, che al tempo fu definito "party album" dallo stesso Brett Anderson (voce), ci mostra una band che ci sa fare ancora, su una linea decisamente glam, al limite del kitch a dire il vero, si giocano un disco colmo di ritornelloni mozzafiato, risfondano le classifiche e fanno ricordare a tutti chi aveva alzato tutto questo polverone mediatico.




Kula Shaker-K
Capolavoro di confine, un pastiche di rock anni '70, psichedelia anni '60 e brit pop. K, anticipato da un paio di singoli di successo, diventò presto il disco più venduto dopo una settimana di pubblicazione dai tempi di "Definitly Maybe". Fra ritmiche irresistibili, quasi funk, un cantato sgraziato ma profetico, riffs abrasivi e cori fricchettoni, l'ascoltatore viene trasportato in un magnifico universo riempito di anthem rock mozzafiato e divagazioni pop misticheggianti da trip woodstockiano.
(continua...)

Edited by Radioactive Toy - 17/3/2010, 16:36
 
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mr harlot
view post Posted on 28/2/2010, 18:47




<3.
 
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Radioactive Toy
view post Posted on 17/3/2010, 16:36




aggiornato.
 
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A.Voronin
view post Posted on 17/3/2010, 16:48




Grande Radio, qualche album mi manca, cercherò di procurarmelo. Belle recensioni poi, brevi e concise.

la realtà è che il gruppo più smaccatamente britannico dell'intero movimento furono i Pulp di Jarvis Cocker QUESTO cazzo. Non avrei saputo descrivere meglio quel disco. Eleganti, sarcastici, geniali. Jarvis era il prototipo del dandy moderno. Quanto sono fighi i pulp.
 
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Homunculus1510
view post Posted on 17/3/2010, 20:12




Non vedo l'ora che continui. Dai dai dai.
 
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Radioactive Toy
view post Posted on 17/3/2010, 21:04




CITAZIONE (A.Voronin @ 17/3/2010, 16:48)
Grande Radio, qualche album mi manca, cercherò di procurarmelo. Belle recensioni poi, brevi e concise.

la realtà è che il gruppo più smaccatamente britannico dell'intero movimento furono i Pulp di Jarvis Cocker QUESTO cazzo. Non avrei saputo descrivere meglio quel disco. Eleganti, sarcastici, geniali. Jarvis era il prototipo del dandy moderno. Quanto sono fighi i pulp.

io ci sto veramente troppo sotto con i Pulp
 
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Oasis Bin Water
view post Posted on 15/12/2010, 00:59




The Charlatans - Tellin' Stories
The Stone Roses - The Stone Roses
The Stone Roses - Second Coming
The Verve - A Northern Soul

PIETRE MILIARI.
 
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defilord
view post Posted on 16/12/2010, 16:57




Ma infatti si può andare ancora indietro riguardo agli inizi del brit-pop, con gli Stone Roses e, secondo me, anche i Ride
 
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7 replies since 28/2/2010, 15:24   201 views
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