Fondati sull'istrionismo malato ed autolesivo dell'ormai celebrissimo Iggy Pop e sulla chitarra acida ed urticante del compianto Ron Asheton (morto a Gennaio 2009), gli Stooges sono autori di uno dei più efferati atti di prepotenza della musica: la pubblicazione di soli tre album (trascuriamo l'inutile e recente
The Weirdness) non impedisce loro di essere a tutti gli effetti gli inventori di una violenza sonora senza pari, che andrà a definire i canoni estetici del punk, ad ampliare i confini del garage e ad impiastrare il rock di un'ombra sudicia e spaventosa che rimarrà di fatto tra le immagini più affascinanti e copiate di sempre.
The Stooges, album di debutto datato 1969, è il proverbiale pugno nello stomaco. La musica è tagliente, aspra, senza compromessi, un vero e proprio rigurgito sonoro basato su sbotti wah-wah e su ritmiche martellanti ed ossessive, un nuovo paradigma psichedelico di tremenda attualità. Su tutto prende il sopravvento il nichilismo generazionale di Iggy: i testi sono brevi, concisi e terribilmente efficaci, da essi traspare un disagio da cui non si può sfuggire, un senso di inadeguatezza dal risvolto agrodolce perfettamente simboleggiato dal dominio della droga sull'individuo, un limbo sfiancante impossibile da abbandonare, in cui tutto diventa noia ed opacità.
1969,
I Wanna Be Your Dog e
No Fun sono inni punk ante-litteram, brani di espressività totalizzante a compromessi zero, che ti gettano in faccia le proprie paranoie senza la minima volontà d'addolcire la pillola. Fa la sua comparsa in questo sfacelo giovanile anche il guru John Cale, impegnato alla viola nel mantra alieno di
We Will Fall, brano lunghissimo il cui incedere pastoso e deformato non sfigurerebbe in un disco dei Velvet Underground. L'ideologia del flower power è violentata fino alla morte, e
The Stooges è un capolavoro.
Ma il meglio deve ancora venire: nel 1970 esce
Fun House, l'opera più completa e compiuta della band di Detroit, in cui tutte le caratteristiche dell'album precedente sono portate a livelli massimi: riff granitici e devastanti animano il ringhio del cantante nell'opener
Down On The Street,
Loose è tutta droga e rabbia ("l'ho ficcato fino in fondo" esclama Iggy),
Tv Eye è uno dei brani più tremendi e pericolosi di sempre. La seconda facciata del disco è ancora più impressionante, a partire da
1970, summa ideologica del sound stooges in cui un Iggy visibilmente svuotato di tutto ripete "mi sento bene, mi sento bene, mi sento bene" nel tentativo fallace di convincere sè stesso. Da lì è una discesa in un abisso di depravazione, in cui ogni struttura logica deraglia e si trasforma nel caos disturbante della titletrack, quindi viene ulteriolmente mortificata e degradata nella finale e cacofonica
L.A. Blues.
Fun House è un disco altissimo in ogni suo singolo elemento, che consumerà completamente la band portandola ad un primo scioglimento e che, in ogni caso, resta vergato nella storia del rock con tremenda violenza.
Ci pensa David Bowie a ridare motivazione ad un Iggy sempre più perso, che con una formazione nuova (in cui Ron Asheton è spostato al basso!) incide l'ultimo vero lavoro attribuibile agli Stooges.
Raw Power è datato 1973 e vede la contaminazione del proto-punk venefico con il nascente glam rock di casa Bowie: il disco non rinuncia tuttavia ad un totalitarismo sonoro di spaventosa rumorosità (dovuto al missaggio fatto appositamente da Iggy e poi rivisto da David) e riesce ad essere la perfetta evoluzione delle prime due fatiche.
Search And Destroy,
Raw Power,
Death Trip sono brani tipicamente Stooges, a cui si affiancano
You Pretty face Is Going To Hell, animata dalla miglior prestazione vocale ascrivibile ad Iggy, il blues cocainico
Gimme Danger e un perfetto esempio di glam rock lercio e scintillante,
I Need Somebody.
Raw Power è complessivamente un disco di poco inferiore a
The Stooges e
Fun House, che, seppur in parte condizionato dalle esigenze dalla casa discografica e da alcuni brani meno ispirati, rimane il degno testamento di una band tra le più innovative, violente e intense di sempre. Poi ditemi se vale ancora la pena di ascoltare metal.
Edited by Lilium Cruentus - 4/1/2010, 17:23