Wire

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Gonzus
view post Posted on 3/3/2010, 19:56




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Se c'era qualcosa contro cui il punk -nella sua accezione strettamente musicale- aveva combattuto è stata prima di tutto la pretenziosità e le velleità artistiche nel rock, restaurandone la primigenia spontaneità. Ebbene i Wire portarono alla luce tutte le potenzialità arty che il punk poteva offrire. Difatti, eccettuato il batterista Robert Gotobed, i Wire venivano fuori dal Watford Art College. Colin Newman alla voce e seconda chitarra, Bruce Gilbert alla chitarra, Graham Lewis al basso ed il già citato Gotobed formavano i Wire, nome scelto per le sue "proprietà grafiche". Il loro approccio metodico ed elaborato li rendeva già pesci fuor d'acqua nel panorama musicale dell'epoca: troppo eleganti per essere punk, troppo minimali per non esserlo. La loro musica era il risulato di un'attenta procedura di rimozione. Ed in questo ambiente austero prende vita, nel 1977, Pink Flag. 21 schegge di suono per 35 minuti. Uscito per la Harvest (che valse loro il soprannome "Punk Floyd"), l'album inanella una serie di canzoni che mostrano come i Wire riescano a scrivere canzoni accattivanti ed allo stesso tempo riuscire a sperimentare nei modi più disparati: tra esperimenti di decostruzione rock (la title track e 106 Beats That) e canzoni tanto di facile presa quanto monocromatiche (Ex-Lion Tamer, Mannequin), il tutto condito dai testi assurdisti scritti da Lewis che rimandavano ai deliri psichedelici di Syd Barret. E se per un album dei Wire si può parlare di psichedelia questo è il parto successivo della band.
Chairs Missing spezza gli ultimi legami col punk abbracciando suoni che guardano al Bowie berlinese, esaudendo l'etichetta che li voleva come fautori di una rinascita psych all'interno del punk. Già nella lentezza ossessiva di Practices Makes Perfect che apre il brano si vede quanto il suono sia maturato,oppure Outdoor Miner di diretta derivazione sixties e così si fanno largo tra il chirurgico basso di Lewis e la cristallina chitarra di Gilbert le tastiere, ancora nel 1978 strumento malvisto, che diventeranno capitali nel suono successivo. L'album pur essendo un album di caratura enorme, divide la critica. Da un lato incensato dall'altro accusato di regressione "da Pink Flag a Pink Floyd". Nel 1979 i quattro radicalizzeranno le idee in 154. A mio avviso è questo il capolavoro del gruppo, che raggiunge una cifra stilistica ormai ben lontana dalle sue radici, e diventa completamente consapevole delle proprie capacità. L'attitudine pop di Newman si scontra con l'astrattismo di Gilbert e Lewis per creare un album multiforme e al tempo stesso teso, nervoso. Psichedelia, atmosfere industriali, accenni gothic ma 154 non è ascrivibile in nessuno di questi generi, semplicemente è un suono nuovo, inedito.

Come è giusto che sia l'album riceve una valanga di elogi, ma il gruppo è sempre più lanciato verso la dissoluzione. I dissidi con l'etichetta, gli spettacoli dadaisti messi su dal gruppo alienarono il gruppo dal grande pubblico e spinsero le due anime del gruppo a dividersi senza però mai ufficializzare lo scioglimento. E così Gilbert e Lewis si perdono nella sperimentazione più intransigente, mentre Newman e Gotobed si tengono in territori più accattivanti. Alla diaspora segue una caterva di dischi che mi dispiace ammettere non ho ascoltato se non A-Z di Newman che rimane fedele allo stile di 154, senza raggiungerne i fasti. Nel 1987 il gruppo si riunisce e pubblica The Ideal Copy che pure essendo solo discreto rispetto alla trilogia iniziale, fa compiere una svolta al sound Wire rendendolo più danzereccio e moderno. Segue A Bell Is A Cup Until It Is Struck che si sposta su lidi ancora più pop ed anche migliori, per poi ricadere nel mediocre col robotico Manscape nel 1990. E qui di nuovo il gruppo si dissolve per un'altra sequenza dischi dei progetto paralleli, per poi cedere alla moda delle reunion nel 2002 per pubblicare altri tre album che non aggiungono nulla a quanto già detto.







Discografia essenziale

Pink Flag (Harvest, 1977)
Chairs Missing (Harvest, 1978)
154 (Automatic/Warner Bros,1979)
Document And Eyewitness (live, Rough Trade, 1981)
The Ideal Copy (Mute/Enigma, 1987)
A Bell Is A Cup Until It Is Struck (Mute/Enigma, 1988)

Edited by Gonzus - 3/3/2010, 22:41
 
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Dusk24
view post Posted on 3/3/2010, 20:54




Chairs Missing e 154 sono due dischi della madonna impestata. A giorni mi snocciolo il resto della discografia.
 
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Gonzus
view post Posted on 3/3/2010, 21:05




Ascoltati pure Pink Flag, che anche se ancora legato al punk, è megastupendo.
 
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Dusk24
view post Posted on 3/3/2010, 21:10




L'ho sentito un paio di volte e non mi è piaciuto granchè sinceramente. Gli darò un'altra chance.
 
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AnorexiaNervosa
view post Posted on 10/3/2010, 16:16




D'estate per qualche giorno ho ascoltato solo

e
 
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Cuordileone
view post Posted on 10/3/2010, 22:00




Pink Flag è un discone, altrochè.
Mi dispiace di essermeli persi dal vivo diverse volte, tra l'altro anche a Vicenza poco tempo fa.
 
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Gonzus
view post Posted on 22/1/2011, 11:40




Immagino non freghi una sega a nessuno ma è uscito un nuovo album.

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Siamo lontani dalle asprezze di Send, siamo più dalle parti di A Bell Is blabla.
Quindi pop con chitarre chiarissime più qualche stranezza a cui i Wire ci hanno già ampiamente abituati. Qualche pezzo bellobello tipo (Clay, Bad Worn Thing e Moreover),altri nulla di chè.
Discreto.
 
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Cuordileone
view post Posted on 22/1/2011, 11:59




Io ho paura per l'ascoltare le loro cose recenti...
 
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Dagaz
view post Posted on 6/3/2011, 09:47




Uno dei miei gruppi preferiti, dei geni se chiedete a me. Pink Flag è il mio preferito seguito da 154. Che poi, Pink flag, fu pure uno dei miei primi album punk.
Ho sentito parlare del nuovo album già da qualche settimana ma mi è sempre passato di mente. Un giorno di questi dovrò ascoltarlo.
 
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8 replies since 3/3/2010, 19:56   160 views
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